I film e documentari in concorso Le due giurie internazionali, ognuna composta da tre persone, che giudicheranno il miglior lungometraggio e il miglior documentario della prossima 32esima edizione di Bolzano Film Festival Bozen sono così composte: Premio al miglior documentario (sostenuto dalla Cassa di Risparmio di Bolzano): Klaus Schaefer (per decenni capo del FFF – FilmFernsehFonds Bayern), Nela Märki (montaggio), Daniela Cecchin (Filmfestival della Lessinia). Premio al miglior lungometraggio(sostenuto dalla Provincia autonoma di Bolzano): Carlos Gerstenhauer (Direttore dela sezione film del BR – Bayrischer Rundfunk ), Sarah Franzosini (giornalista di Salto.bz), Andrea Schramek (attrice e sceneggiatrice). In totale, dal 10 al 15 aprile prossimi saranno in programma al festival circa 65 tra corti, documentari lungometraggi, non solo in concorso, ma in diverse sezuioni specifiche del festival, a creare un programma variegato e sfaccettato. Di seguito la lista di chi si contenderà i due premi delle giurie di esperti. I film in concorso: DREI ZINNEN (Tre cime) di Jan Zabeil, regista berlinese che ambienta nelle Alpi italiane un dramma famigliare a sfondo giallo; ES WAR EINMAL INDIANERLAND di Ilker Catak , che racconta le vicissitudini del diciassettenne Mauser; CHI SALVERÀ LE ROSE, firmato dal regista Cesare Furesi, una delicata storia di una famiglia arcobaleno ante litteram che si troverà ad appianare attriti e incomprensioni; A CIAMBRA, di Jonas Carpignano, storia della piccola comunità Rom nei pressi di Gioia Tauro; L’ ANIMALE, di Katharina Mückstein, che racconta le vicessitudini della studentessa diciottenne Mati e della sua cricca di motocross; L’ETÀ IMPERFETTA, di Ulisse Lendaro , storia della diciassettenne Camilla, che sogna di diventare ballerina; MARIO, del regista svizzero Marcel Gisler: una storia d’amore tra calciatori professionisti; SOMMERHÄUSER, di Sonia Maria Kröner, che ci racconta come, nel corso dell’estate del 1976, un cortile di famiglia condiviso diventa il set di situazioni tragicomiche. I documentari in concorso sono: DIE FÜNFTE HIMMELSRICHTUNG, del giovane regista sudtirolese Martin Prinoth, storia familiare che parte dal 1 giugno 2009, quando un aereo passeggeri si schiantò nell’Oceano Atlantico; MABACHER – #UNGEBROCHEN dell’austriaco Stefan Wolner, resoconto di un’appassionata testimonianza di come si possono oltrepassare i propri limiti fisici; DAS VERSUNKENE DORF di Georg Lembergh e Hansjörg Stecher, racconto della terribile tragedia che si abbatté su Curon e Resia nel 1950 quando, a causa della costruzione della diga di Resia, i due villaggi furono sommersi dalle acque; HAPPY WINTER di Giovanni Totaro, resoconto di un’estate, quella del 2016, sulla spiaggia di Mondello, vicino a Palermo; LA BOTTA GROSSA di Sandro Baldoni, un documentario che racconta dei 40mila sfollati vittime del terremoto che colpì Norcia il 30 ottobre 2016; THE POETESS di Stefanie Brockhaus e Andi Wolf, biografia di Hissa Hilal, una poetessa e attivista quarantatreenne dell’Arabia Saudita; WILDES HERZ di Charly Hübner e Sebastian Schulz, su una delle punkband più famose della Germania, i Feine Sahne Fischfilet; WILLKOMMEN IN DER SCHWEIZ della regista Sabine Gisiger , documentario sui 40.000 profughi che nell’estate del 2015 riescono a varcare i confini della Svizzera e la reazione di un piccolo paesino alla situazione. Entrambi i concorsi hanno come unico vincolo di selezione la provenienza dei lavori da uno dei seguenti Paesi dell’arco alpino: Italia, Germania, Svizzera e Austria, in un’alternanza tra lingua italiana e lingua tedesca tipiche del nostro territorio di confine, mentre non vi è un tema filo conduttore per le opere scelte.