Il festival investe nei sottotitoli

Quasi tutte le opere che vengono presentate nelle varie sezioni del festival sono in lingua originale sottotitolate o in inglese, o in tedesco o in lingua italiana.Per le opere che sono pervenute prive di sottotitoli, ma che comunque sono state scelte come interessanti e quindi incluse nel programma, ha provveduto il festival, stanziando una parte del proprio budget, alla sottotitolazione.

Si tratta ad esempio del film Das unmögliche Bild dell’austriaca Sandra Wollner (2016, 70 min., sottotitoli in italiano) che si svolge a Vienna, Austria ipercattolica degli anni Cinquanta e racconta di un nucleo familiare e di ciò che accade attorno all’indicibile attività della nonna, una delle tante creatrici di angeli: in quegli anni praticava l’illegale attività degli aborti clandestini.

Sottotitolati a cura del festival in lingua italiana sono pure i documentari di Carolin Genreith Happy (2016, 90 min.) dove la regista racconta la solitudine del padre dopo la separazione dalla moglie e la difficile ricerca dell’uomo di una nuova compagna, che  troverà in una ragazza in Thailandia e quello di Corinna Belz Peter Handke – Bin im Wald. Kann sein, dass ich mich verspäte (2016, 89 min.), documentario sulla vita e l’opera di Peter Handke, scrittore, saggista, drammaturgo, poeta, reporter di viaggio e sceneggiatore austriaco di cui parecchie opere sono state tradotte in lingua italiana.
Ha doppi sottotitoli (italiani e tedeschi) infine il film d’apertura del festival Rusty Boys del regista lussemburghese Andy Bausch (2017, 107 min) divertente commedia sugli arzilli Fons, Lull, Nuckes e Jängi, che   non ne vogliono proprio sapere di finire in una casa di riposo. Cosa fare allora? Ma certo:  fondare una comune! Nel suo undicesimo film, il regista lussemburghese  Andy Bausch  (che rappresenta anche a Bolzano FOCUS EUROPA: il Lussemburgo Paese ospite del festival 2017).
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